Realtà di confine

Lavorando (aggratis) in una comunità di reinserimento di persone con dipendenze e tossicodipendenze, ragionavo sul come, coi drogatelli, ogni cosa vada negoziata.

Questo mi ha fatto ragionare su come in realtà sia così per tutti e in tutti gli aspetti della vita.

Ritengo dunque che non esistano le cose, bensì solo i confini sfocati (blurred lines) delle cose. Su questi si gioca la partita della vita.

Su questi si realizza l’esistenza.

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