
Premessa, perché lo so già come ragionano questi e qui ci sta metà del problema already, io sono uno scienziato. E pure abbastanza bravo: ho fatto una eccellente carriera accademica in vari paesi e ho tante pubblicazioni, H-score, premi e presentazioni, etc… Quindi gradirei che l’argomento contro la mia filippica non sia un Burionissimo “we asino di merda taci e torna quando avrai una laurea in medicina”: ce l’ho. E bure bbona (e che palle, non è che possono solo parlare i saputi. O meglio, nel merito delle questioni sì, ma non è che allora possono parlare solo loro di tutto).
Se c’è una cosa che il COVID 19 ci ha insegnato (il periodo, non il virus) è che la scienza medica innanzitutto non è una scienza esatta come la fisica, cioè talvolta, come nel caso della pandemia o di un caso clinica o in rapida evoluzione, va a tentoni. La medicina va a tentoni. Il chirurgo che apre conosce la teoria e l’anatomia, ma apre e “vede”. Tra l’altro questa è anche la definizione di buona scienza, ossia la scienza che non conosce già quale sarà il risultato finale (“se sapessimo cosa stiamo facendo non la chiameremmo ricerca”, diceva Einstein ‘ o Fabio volo, non ricordo ora).
Per questo motivo spesso pareri clinici contrastanti si mettono a confronto epr provare a convergere su quella che può essere una soluzione finale.
Per questo motivo la gente è stata stupidamente confusa in maniera attiva da tutti ‘sti farlocconi che andavano in TV a dirci la loro opinione su una malattia nuova e in evoluzione. Allora è ovvio che chi non è del mestiere si ritrova con informazioni contrastanti con il risultato finale che la scienza ne viene discreditata.
LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA è UNA CAGATA PAZZESCA (non ho la è in maiuscolo).
Mandare in TV questi tuttologi che tanto sano della loro materia ma magari null’altro, ha fatto solo danni.
In conclusione, lasciamo che la “divulgazione scientifica” rimanga fatta come sempre nelle aule universitarie (peraltro aperte a tutti, in Italia). E che la televisione rimanga appannaggio della cara Simona Ventura. Mandiamo a casa virologi e viole e compagnia cantante anche perché questi qui poi si fanno prendere dall’EGO e non li riacciuffiamo più.

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